Le favole di Lampedusa: Agave..Agave..mia
"Le Agave di Lampedusa"
Ah! Lampedusa! Lampedusa..mia!.
Ma quanta “Meraviglia e Splendore c'e?”
Eh! Siii!!!
Basti pensare ad una delle piante più diffuse, in questa terra affascinante quanto misteriosa... Agave! Agave! Agave... mia!
E' mattino presto, il sole di maggio è piacevole e mi accompagna in questo mio girovagare con la mia fedele amica "Bi" (bicicletta).
Mi fermo qui, in questa colonia di Agave, che da sempre mi da un senso di forza, armonia, equilibrio... unione tra terra e cielo...
Sarà questa sua pianta succulente con foglie carnose, rigide e quel suo fiore che sembra toccare il cielo arrivando anche a 4/5 metri di altezza.
Interrompo quest'attimo di silenziose riflessioni, prendo il mio smartphone, digito su google: “Agave etimologia della parola”. ,
(Adoro l'etimologia delle parole, sapere l'origine di una parola per me, è coglierne l'essenza). Agave deriva dal greco “Agaùs” che significa “Splendido, Meraviglioso, Amore...”.
Non poteva essere diversamente, per questa Lampedusa che ama e vuole essere amata... anche se... le origini di questa pianta, con le sue tante varietà, sono molto, molto lontane.
Con certezza posso dire che ha origini messicane, ma come sia arrivata in Italia o meglio a Lampedusa, in questa lontana striscia di terra africana, come abbia fatto ad affrontare un un viaggio cosi distante, migrare proprio qui! ai confini di questa vecchia, "incasinata" Europa è tutto da scoprire...ed ecco che la mente incomincia a viaggiare, sognare, immaginare...
La vedo Lei Madame Agave, con la sua valigia, leggera piena di Meraviglia e Splendore..., piano piano lentamente a piccoli passi attraversa l'oceano ..l'Europa... l'Italia , si ferma a porto Empedocle, in attesa della partenza della grande nave? o all'aeroporto di Palermo?.
Forse l'aereo! Si! Si! avrà preso qualche volo diretto!!
...avrà con pazienza atteso il mese di maggio, perché in primavera si sa, anche i voli diretti per Lampedusa fanno ritorno!
Magari è partita con il diretto da Torino, Bergamo...o forse “dar' Colosseo”.
Atterrata nel piccolo aeroporto, uno dei tanti “Mimmo” (perché poi...devi sapere, a Lampedusa si chiamano tutti Mimmo, i “Caronte” che portano i turisti da una costa all'altra...) le ha dato un passaggio, con il suo furgoncino.
Agave però non è una turista.
Si siede comoda, in quell'ultima fila e si gode il viaggio.
Non ha una idea chiara dove poter piantare radici... ma le è bastato un attimo, un respiro, uno O'scia, un odore, un seme... per rendersi conto che ogni piccola parte di questa terra “E' la sua terra!” e allora presa dall'entusiasmo … scende alla prima fermata e in men che non si dica da vita alle prime "colonie di agave", ben organizzate con delle regole ben precise.
Me la vedo la mia Madame Agave, al suo primo meeting, con il megafono:
“Agaveeeee siamo qui in questa terra! così cara e accogliente che merita tutta la nostra attenzione. Abbiamo dunque il dovere di germogliare il nostro migliore fiore, ma non prima di aver raggiunto la giusta maturità e saggezza, (20/30 anni) per poter prendercene cura sino a quando non avrà toccato il cielo e sarà in grado di dare alla terra i suoi semi.
Allora e solo allora ripeto! cederemo il posto alle piantine più giovani...e chiuderemo il nostro ciclo!” ,
Ah si deve essere andata così..e mentre ancora sorrido tra me e me, immaginando le Agave che acclamano la mia Madame improvvisamente mi sento chiamare...
“Ehy Tu! con quella bici! ci sono anche io..” spaventata da questa "brusca" interruzione del mio sognare... “Cosa? “ rispondo...”CI S O N O ANCHE IO!!” , sento ripetere con tono più deciso...
o "caspitarolina"...ecco l'Aloe che si fa avanti, indispettita della mia noncuranza ...
”chiedo venia cara Aloe “, continuo tutto d'un fiato… “ma tu sai che furono gli Aztechi a scoprire l'Agave con le sue proprietà benefiche, tanto che ancora oggi, si produce un succo dolce, ricco di calcio, sali minerai e oligoelementi, ad alta solubilità che si mischia benissimo anche a freddo ed è perfetto per chi ha problemi di diabete!?”
Riesco a mala pena a finire la frase, che l'Aloe mi interrompe bruscamente dicendo: “Cosa vuoi che m'importi! Di queste vecchie signore che non fanno altro che “bla bla bla”... nelle loro colonie!”
...rido di gusto...immaginando le piante che litigano e spettegolano..proprio come le signore della quartiere della mia città...
Il sole e ormai alto e la mia amica Bi (ci) mi fa segno di andare.
“la tua mia cara Aloe è un altra storia che merita il suo tempo..ora è tempo di inseguire il Sole e tuffarsi nel Blu!”...un respiro e Bi va da se...
Respirare, correre, pedalare, camminare tutto pur di raggiungere le meravigliose acque di Lampedusa...un oasi dove la natura comanda ancora..